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della Lega dei Socialisti
TROVERETE LE NOTIZIE LDS SUL SITO:
Il nuovo medio oriente, gli USA, la Siria, le rivolte arabe
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di Manfredi Mangano·
Il compagno Giuseppe Angiuli ha scritto una interessante nota sulla strategia americana rispetto alla Siria e al progetto di Greater Middle East. Condivido diversi spunti, ma ci sono dei tasselli della ricostruzione che a mio avviso sono un pò forzati e risentono di una interpretazione a mio avviso eccessivamente determinista dell'analisi geopolitica.
LA DESTABILIZZAZIONE DELLA SIRIA E’ UN PUNTO IRRINUNCIABILE PER I FAUTORI DEL NEW BIG MIDDLE EAST

L’attentato dello scorso 18 luglio, in cui sono rimasti uccisi il ministro siriano della Difesa, Dawoud Rajiha, e il suo vice Assef Shawkat (cognato del Presidente Bashar al-Assad), avvenuto con tecnica da kamikaze all’interno delle mura del quartier generale della sicurezza a Damasco, dove era in corso un vertice tra il governo e i capi dell'intelligence siriana, segna finora il punto più alto dell’assalto al governo della nazione araba: fonti di queste ore da Damasco ci fanno sapere che all’attentato bombarolo contro i vertici della sicurezza nazionale ha fatto seguito un’irruenta azione messa in atto su larga scala da bande paramilitari composte da mercenari provenienti prevalentemente dalla Libia e fatti dirottare in Siria per portare a termine quello che, nella testa dei cospiratori contro il regime di Damasco, dovrebbe costituire l’assalto finale[1].
Grandezza e miseria dell'Occidente
Contro l'irrazionalismo ed il fondamentalismo anti-occidentale dell'ala postmoderna della sinistra riporto un interessatissimo brano di una intervista a Cornelius Castoriadis, uno dei massimi filosofi francesi (di origine greca), esponente di quella cultura socialista e comunista libertaria che ebbe nella rivista "Socialisme ou Barbarie" la sua espressione, In Italia Riccardo Lombardi e Raniero Panzieri ne subirono l'influenza: "Cornélius Castoriadis". Giuseppe Giudice
Noi occidentali, principali responsabili
Il complesso di crisi che mette in ginocchio l’umanità ci obbliga a fermarci e a fare un bilancio. È il momento filosofante di ogni osservatore critico, se per caso voglia andare al di là dei discorsi convenzionali e autoreferenziali.
BERLUSCONI IN CAMPO (PER SCHIACCIARE IL GRILLO?) di Norberto Fragiacomo
PER UN DIVERSO SISTEMA DI INCENTIVI SOCIALI, OVVERO COME EVITARE NEMESI di Riccardo Achilli
Verso Nemesi?
In un recentissimo convegno di economia cui ho partecipato, che raccoglieva accademici, politici, amministratori pubblici, giornalisti economici e rappresentanti del mondo imprenditoriale e sindacale, non solo italiani ma anche nordafricani, francesi, tedeschi, polacchi, convocato per fare il punto sulle prospettive di occupazione per i giovani, in particolare nell’area mediterranea, sono rimasto stupito, per non dire addirittura sconvolto, dall’atmosfera di scoraggiamento sulle prospettive future dell’economia globale aleggiante in tutto il convegno, e che marca peraltro un salto di qualità negativo rispetto all’edizione dell’anno precedente dello stesso evento, in cui ancora si parlava attivamente di sviluppo regionale, politiche di coesione, attrazione di investimenti fra le due sponde del Mediterraneo, investimenti e progetti di logistica, ecc.
Aperto il tesseramento alla LDS
Cari Compagni,
come da risoluzione del congresso nazionale della Lega dei Socialisti, si comunica che è aperto, dal giorno 15 luglio al 31 ottobre, il tesseramento all’associazione.Le operazioni saranno a cura delle strutture territoriali che, entro il 4 novembre, comunicheranno alla direzione nazionale l’elenco degli aderenti, come da modulistica fornita.
LA BASE DI SEL INVOCA L'UNITA' E CHIEDE STATI GENERALI DELLA SINISTRA
Siamo un gruppo di persone simpatizzanti, militanti, iscritti di SEL, preoccupati e disorientati dal percorso politico in atto, caratterizzato da tatticismi e cautele incomprensibili.
La situazione nazionale è complicata, viviamo una fase di emergenza democratica e sociale. Mentre non conosciamo ancora tutte le conseguenze che la crisi ci riserverà nel prossimo futuro, sempre più lavoratori, studenti, pensionati, comuni cittadini stanno sperimentando sulla loro pelle gli effetti dell'austerità e della recessione.
A “RIFORMARE” LA COSTITUZIONE CI PENSA LO SPREAD
Chiamatela, se volete, “profezia”, ma è una previsione fin troppo facile: presto attaccheranno a dirci che neppure la prima parte della Costituzione è un “totem”, che nell’età della Globalizzazione ci vogliono più doveri e meno diritti (altrimenti i mercati si innervosiscono!) e che, per farla breve, una Repubblica “fondata sul lavoro” è un anacronismo [1], un’utopia da dogmatici che scambiano le loro ubbie filosofiche per realtà.
Il Popolo - re travicello sbertucciato e in ceppi - chinerà docile il capo, e vedrà cadere come foglie tutti i principi di civiltà enunciati, in un italiano elegante e asciutto, dai Titoli I, II e III. Sanità e assistenza pubbliche, istruzione garantita (con tanto di sostegno ai poveri ma svegli!), retribuzione sufficiente a “una vita libera e dignitosa”, diritto di associazione e di sciopero… l’elenco potrebbe proseguire, ma le foglie, sappiamo per esperienza, cadono quando sono gialle e ormai secche: la riscrittura dei testi seguirà, non annuncerà, la trasformazione della società in una giungla hobbesiana.