La Sinistra deve pensare ad un modello di sviluppo fondato su alti livelli redistributivi della ricchezza sociale prodotta.
Per la Sinistra la soluzione alla crisi del sistema non puo' essere la concentrazione delle politiche economiche sulla sterilizzazione del debito sovrano , ma la individuazione di un nuovo modello di sviluppo fondato su diversi criteri valutativi della crescita economica , che salvi l'equilibrio sociale attraverso il mantenimento di alti livelli redistributivi della ricchezza sociale prodotta a fronte di una restrizione tendenziale dei tradizionali parametri quantitativi della crescita.
Le misure di austerità sono un imbroglio

Roma e Atene
In ottobre cadono le foglie, e qualche volta pure i regimi.
Successe nel 1917 (anche se, per i non russi, era già novembre inoltrato), è capitato a Sirte, la settimana passata. Tuttavia, il barbaro assassinio di Gheddafi – che, nelle intenzioni di chi lo ha commissionato, avrebbe dovuto suscitare un gaudio universale (Vive la Libertè ! Long live Democracy
Un intrecciarsi di eventi racchiusi in pochissimi giorni: sembra spesso che dorma, la Storia (tanto che qualcuno, vent’anni fa, l’ha data per morta), ma, quando si desta di soprassalto, sconquassa il mondo.
La soluzione non e' il taglio del debito ma un nuovo modello di sviluppo.
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Tutti noi preferiremmo un'Europa in cui le istituzioni politiche , investite di un effettivo mandato rappresentativo , direigessero le politiche economiche e sociali, ma purtroppo la sola Europa che conosciamo e' questa che abbiamo di fronte, governata da logiche finanziarie finalizzate esclusivamente alla tenuta del sistema Euro a prescindere dai suoi costi, che non ha un patto costituzionale costituente da cui scaturisce una corretta e rappresentativa cessione di poteri sovrani degli stati.Quando ce ne verra' proposta un'altra saremo ben felici , ma ritengo che non si possano stoppare le critiche al quadro esistente utilizzando un dover essere , sicuramente condivisibile,che pero', allo stato, non solo non esiste ancora , ma non e' neppure in fase di progettazione.
Sic semper tyrannis
La cosiddetta «rivoluzione libica» aiutata ed infarcita con ex ufficiali lealisti e con zelanti mercenari dei servizi britannici e francesi, oltre che abbondantemente "irrorata" dalle bombe NATO, ha avuto un epilogo degno del «villaggio globale» in cui viviamo, ma nella versione più tribale che ci potesse essere presentata.
La presenza della Lega dei Socialisti alla manifestazione del 15 ottobre
La Lega dei Socialisti , presente alla manifestazione di ieri con una sua folta delegazione , rivendica pienamente la giustezza della propria scelta di aderire ad una pacifica protesta di massa contro i poteri finanziari e la distruzione de...gli spazi di democrazia.
COME RENDERE INNOCUA LA DIA SENZA CHIUDERLA
IL GOVERNO, CHE HA SEMPRE SBANDIERATO LA LOTTA ALLA MAFIA COME UNA DELLE PRIORITA' DEL PROPRIO PROGRAMMA POLITICO, HA ADOTTATO UNA SERIE DI PROVVEDIMENTI MIRATI AL DEPOTENZIAMENTO DELLA D.I.A
PER EVITARE CONTRACCOLPI NELL'OPINIONE PUBBLICA, SI STA OPERANDO IN MODO SUBDOLO: NEGLI ULTIMI 10 ANNI, INFATTI, I FONDI DESTINATI ALLE INDAGINI ANTIMAFIA SONO STATI PRATICAMENTE DIMEZZATI.
La festa rossa si tinge di nero: diario del 15 Ottobre
Le tre del mattino di sabato 15 ottobre: tira vento di bora, il piazzale antistante alla Risiera di San Sabba accoglie “pellegrini” intirizziti e stravolti. C’è chi, questa notte, non ha dormito proprio. Arrivano finalmente i due pullman, con targa slovena: montiamo, prendiamo posto, socchiudiamo gli occhi. Chi manca all’appello viene contattato telefonicamente (“sbrigatevi!”); si parte con lieve ritardo sulla tabella di marcia.
la Lega dei Socialisti partecipa al dibattito su Riccardo Lombardi
Sabato 29 ottobre
C/o Aula Consiliare Comune di Colleferro, P.zza Italia, 1
L' Associazione Culturale “L’Incudine e il martello” 2005
SOCIALISMO O BARBARIE!
Lo sappiamo fin troppo bene, quello che è accaduto ieri 15 Ottobre 2011 era ampiamente previsto e uno di noi lo aveva profeticamente prefigurato con molta lucidità: Norberto Fragiacomo scriveva pochi giorni fa: «C’è bisogno, quindi, che a Roma alziamo tutti la voce, nessuno le mani – e che il nostro messaggio arrivi a destinazione. Se riusciremo nell’intento, la prossima volta saremo il doppio, e per Natale sfileremo a milioni; se invece si cadrà nella trappola dei provocatori e dello sterile spontaneismo, ci toccherà tornare a casa malconci, screditati, sconfitti."